Poetessa statunitense. Conseguita la laurea allo Smith College di Boston,
ottenne una borsa di studio e si trasferì in Inghilterra, a Cambridge. Il
matrimonio con il poeta Ted Hughes (1956) segnò l'inizio di un difficile
periodo in cui le frustrazioni della vita domestica, la brutalità e
l'aridità dei rapporti reali, in violenta contrapposizione con
l'esasperata sensibilità della
P., la resero vittima di numerose
crisi depressive, portandola infine al suicidio. La raccolta di versi
Il
colosso (1960) rivela contenuti autobiografici espressi mediante un
linguaggio scarno, che si prefigge come obiettivo il controllo e la
razionalizzazione di ogni esperienza. Tratti caratteristici della poesia della
P. sono inoltre l'uso ricorrente della metafora e la presenza ossessiva
di figure archetipiche, a enfatizzare la scoperta della tragicità del
vivere quotidiano. Pubblicato nel 1963, prima della morte dell'autrice, il
romanzo
La campana di vetro propone la rievocazione di un'allucinata New
York degli anni Cinquanta, dominata dai codici del successo e della
mistificazione. La maggior parte della produzione poetica della
P. fu
pubblicata dal marito nelle raccolte postume
Ariel (1965),
Attraversando l'acqua (1971),
Alberi invernali (1972),
Collected Poems (1981). Per quanto riguarda la produzione in prosa, si
ricordano
Johnny Panic e la Bibbia dei sogni (1979),
Lettere a casa
1950-1963 (1975) e
The journals of Sylvia Plath (1982). In italiano
sono state anche pubblicate le antologie
Lady Lazarus e altre poesie
(1976)
e Le muse inquietanti e altre poesie (1986) (Boston 1932 -
Londra 1963).